STEFANO GIULIODORI
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- Scritto da Marco Morelli
Il consorzio Riccione Turismo è il primo Club di Prodotto di Riccione che associa strutture ricettive (hotels, campeggi e residence) e non ricettive (spiagge, ristoranti, bar, attività commerciali e servizi), per offrire ai turisti una vacanza completa e su misura.
Abbiamo incontrato nelle scorse settimane Stefano Giuliodori, il Presidente del Consorzio Riccione Turismo.
Come nasce Presidente quest'idea di Consorzio?
"Il Consorzio Riccione Turismo è nato nell'aprile 2006 con l'intento di cercare per la prima volta un consorzio traversale, un club di prodotto ( Riccione family hotels, Riccione bike Hotels, etc.) che ha
voluto unire insieme categorie economiche diverse fra loro per aiutare la città a risorgere e a tornare agli antichi fasti dopo la drammatica parentesi che ha visto la famosa cittadina balneare romagnola estremamente penalizzata dal mare infestato dalle mucillaggini che le ha fatto perdere una fetta importante del mercato straniero".
Quali scelte strategiche avete messo in atto per strutturare il consorzio?
"La scelta di aggregare albergatori, bagnini, ristoratori, commercianti, artigiani e fornitori al fine di ragionare insieme, strutturarsi e ripresentarsi sul mercato turistico con una immagine rinforzata ed una potenzialità economicamente, e non solo sulla carta, certa si è rivelata vincente. Sono stati di fatto aggrediti i mercati esteri ( Svizzera, Germania, Inghilterra, Austria e Russia) da anni trascurati, partecipando a fiere (Berlino, Londra, etc) e convention e con azioni di marketing mirate".
Quali sono stati i primi effetti?
"Sono abbastanza soddisfatto del Consorzio, che rappresenta pur sempre una piccola goccia in un grande mare, e di come ci siamo mossi. Negli ultimi anni si è fortunatamente ripreso il mercato italiano sollecitato da diverse azioni di marketing coordinate dai nostri consulenti Mauro Santinato e Alberto Gnoli, che si sono occupati in prima persona delle strategie di mercato, della partecipazione a Bandi, della Formazione, e delle iniziative straordinarie come quella per il rimborso di 80 euro in busta paga per chi viene in vacanza a Riccione!"
Ci può fare un quadro delle diversità tra la Riccione di ieri e la Riccione di oggi?
"Due città molto diverse tra loro, perché nel frattempo è cambiato il mondo e il modo di godere di una vacanza da parte dei turisti. La Riccione di ieri la ricordo, con una certa emozione, piena di stranieri svedesi, finlandesi, tedeschi, dove imperava l'eleganza e si indossava un vestito diverso per ogni occasione, dove lo stile di vita era imperniato sulla cortesia e sul rispetto, dove i personaggi alla moda che frequentavano questa città facevano notizia.
Meno traffico, meno caos, c'erano sicuramente meno soldi ma ci si divertiva con poco.
Oggi Riccione è diversa perché è diverso il modo di far vacanza: è l'epoca degli happy hour, delle feste sulla spiaggia, dei Dj, della rincorsa agli eventi, delle spiagge super attrezzate, dei negozi alla moda, dei parchi divertimenti. E a Riccione non manca nulla di tutto questo.
Via Ceccarini è isola felice delle griffe d'alta moda mentre un tempo era solo la strado dove milanesi e bolognesi facevano sfoggio delle loro luccicanti e roboanti autovetture.
Riccione allora si identificava come città dell'intrigo e dell'amore, oggi è diventata la città delle famigli e dei ragazzi che vogliono divertirsi. Oggi si può realmente godere di un lungomare meraviglioso, in passato impraticabile e trafficatissimo. Pensi che negli anni si è passati da 800 a 400 alberghi e di conseguenza abbiamo una città decisamente più vivibile".
Perché Riccione ha così successo?
"Le spiagge sono sicure, organizzate, il mare è tra i più puliti d'Italia. Come ho già ripetuto shopping, svaghi e divertimento sono assicurati. La cucina è d'eccellenza.
Al di là di tutto posso dire che il plus è rappresentato dalla gente romagnola che ci sa veramente fare. Non si viene accolti da nessun altra parte come si è accolti da noi. Il sorriso e la gentilezza della gente romagnola è proverbiale".