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Back Sei qui: Home Home   I personaggi di MCG STEFANIA ANDRIOLA

STEFANIA ANDRIOLA

le "Previsioni del Tempo" che i canali televisivi ci offrono sono condotte in molti casi da giovani donne avvenenti, dotate di linguaggio sciolto e disinvolto, che sanno calamitare l'attenzione degli utenti ben oltre quel che suggerirebbe la materia arida che viene trattata. Dati barometrici, anticicloni ed escursioni termiche vengono illustrati con grazia e perizia, e il breve servizio meteo, dinamico e convincente, scivola via alla stregua di un colorito spot pubblicitario. Ma chi sono queste gradevoli preannunciatrici di week-end promettenti o catastrofici, etichettate anni fa col neologismo "meteorine" da un allora noto direttore TV?
Entrate nel mondo del gossip e delle riviste patinate, grazie ad un ruolo di grande visibilità così ambito che per molte ragazze ha soppiantato il sogno di fare le veline, le ex meteorine sono da considerarsi una scelta disimpegnata, suggerita esclusivamente da obiettivi di audience, o alla base è richiesta un'adeguata preparazione professionale? A questa, e ad altre domande/curiosità, ci risponde Stefania Andriola, affermata telegiornalista del Centro Epson Meteo e attualmente conduttrice delle trasmissioni meteo dei TG5 Mediaset.
Ne tracciamo un brevissimo profilo. Torinese, giornalista pubblicista, già a 13 anni presente in spot pubblicitari televisivi come testimonial di marche famose (Valsoia, Colussi, ecc.), si dedica inizialmente alla conduzione di varie trasmissioni sportive (Fischio d'Inizio, Bike Show-Canale Italia, Star TV Magazine-Play TV, ecc.). Valletta nella nota trasmissione Mediaset "La sai l'ultima" si trasferisce definitivamente a Milano nel 2004 dove studia due anni recitazione e dizione al Centro Teatro Attivo. Interprete in vari film Tv (L'amore spezzato", "Guardie di confine", Love Bugs 3, ecc.), approda casualmente alle trasmissioni meteorologiche Mediaset nel 2010 diventando uno dei volti consueti che entrano quotidianamente nelle famiglie italiane.
Stefania dal mondo dello spettacolo al Centro Epson Meteo c'è un bel salto; quale ritiene sia stata la motivazione che l'ha portata al ruolo che oggi ricopre?
Dopo interessanti esperienze nel mondo pubblicitario, ed essere stata testimonial televisiva di molte marche importanti, è nata in me l'esigenza di perfezionarmi dal punto di vista giornalistico. Questo mio percorso è stato agevolato lavorando per diversi anni nell'organizzazione del Giro d'Italia ciclistico, seguendo tutti i retroscena (le curiosità, il folklore, ecc.) di questa manifestazione sportiva per conto della Gazzetta dello Sport, entrando quindi in contatto con molti giornalisti importanti. In concomitanza con questo mio percorso nell'ambiente dello sport, il Centro Meteo Epson iniziò la ricerca di giornalisti da affiancare ai meteorologi per migliorare la comunicazione nei servizi Meteo, in particolare la ricerca riguardava figure femminili. Ho sostenuto un provino al Centro Epson Meteo e sono stata selezionata tra una ventina di giornaliste. Ho trascorso quindi dieci mesi di stage affiancando i meteorologi per avvicinarmi a una materia che non conoscevo e nel contempo apprendere le modalità di comunicarla. Successivamente è stata presentata una mia puntata zero al direttore del Tg5 Clemente Mimun e con mia grande emozione e soddisfazione sono stata scelta per andare in onda nelle edizioni delle 13 e delle 20.
Gradirebbe raccontarci qualche aneddoto riguardo le difficoltà del suo percorso di giornalista in un settore non facile da affrontare?
Gli stili delle esposizioni dei meteorologi che avevo affiancato durante i mesi di stage formativo erano vari; alcune esposizioni erano fredde, altre più "amichevoli", e la mia prima difficoltà è stata cercare di individuare il modo più confacente per relazionarmi con il pubblico. La seconda difficoltà, questa a livello più personale essendo stata la prima donna ad andare in onda nei TG con la rubrica Meteo, è stata quella di far passare il concetto che io ero una professionista, una giornalista, e non una "meteorina" incaricata di presentare con leggerezza un comunicato meteo. Col tempo poi, la mia figura e quella delle colleghe che mi si sono affiancate si è consolidata, e si è compreso che non era in atto uno "svilimento" della figura del meteorologo. Non tutti sanno che oltre all'apparizione in TV io scrivo quotidianamente articoli che vengono pubblicati nel sito Meteo.it, nel sito TGcom24, nel sito Icona Clima, in cui parlo anche di eventi climatici, di tecnologie green, e via dicendo.
E' luogo comune da sfatare che oggi ciò che conta è unicamente l'apparenza per tenere incollati gli utenti alla Tv.
E' innegabile per l'immagine esteriore quando si appare in TV sia importante, ma se non ci si forma con la gavetta, con lo studio e l'applicazione si resta dei contenitori vuoti senza futuro.
Il colonnello Giuliacci si scusava talvolta, in modo simpatico, di qualche previsione errata presa a danno dei vacanzieri. Credo possa far parte del mestiere, spesso la natura è imprevedibile.
Il termine "previsione" già ci dice che non parliamo di una scienza esatta ma suscettibile di errori, ed in effetti le imprecisioni capitano, specialmente per quanto riguarda neve e nebbia. Basta la variazione di un grado di temperatura e tutto cambia. Per cui le previsioni errate non resta che ammetterle con serenità e umiltà. Le previsioni meteo a media o, peggio, a lunga scadenza hanno poi un'attendibilità bassissima. Prevedere il tempo a distanza di una settimana è come lanciare in alto una monetina. Negli ultimi dieci anni l'attendibilità delle previsioni è sicuramente migliorata, grazie soprattutto alla maggiore potenza dei computer, anche se rimarrà sempre basilare la professionalità del meteorologo nell'interpretare i modelli matematici forniti dal computer. Inoltre la conoscenza del territorio a cui sposare i dati informatici pervenuti è ciò che fa la differenza nella validità di una previsione.
Lei ama i viaggi e la fotografia: qual è il suo rapporto con i fenomeni atmosferici quando è in viaggio. Si è mai trovata in una situazione capovolta tra previsioni e realtà?
Sono sempre stata affascinata dai fenomeni atmosferici, anche dai più semplici. La nevicata ha sempre una sua atmosfera. Quando al mattino apro la finestra e piove mi dico "ah, con le previsioni ci abbiamo azzeccato". Ricordo durante un viaggio in Marocco, dalla vasta piazza Jamaal el Fnaa di Marrakech mi è apparsa una vasta nube nera in avvicinamento. Nonostante i compagni di viaggio minimizzassero l'evento io ero allarmata e infatti, poco dopo, si scatenò un temporale di una violenza inaudita come mai se n'erano visti nella regione. Un'altra volta, in India a Calcutta, un temporale di intensità analoga stava allagando le strade a tal punto che l'acqua iniziò ad entrare nel taxi in cui mi trovavo, e questi imperterrito, evidentemente abituato, continuava ad andare avanti.
I nostri nonni in gioventù non leggevano certo le previsioni del tempo sul giornale e non c'era la TV con Meteo.it, tuttavia non era raro che azzeccassero il tempo del giorno seguente utilizzando come unico strumento la cosiddetta "saggezza popolare", espressa attraverso proverbi tramandati di generazione in generazione. Ha mai trovato un fondo di verità in quanto sopra espresso?
Qualche fondamento c'è sicuramente. Certi detti popolari come ad esempio "cielo a pecorelle, acqua a catinelle", oppure "rosso di sera bel tempo si spera", nella loro ingenuità hanno un loro fondamento. Poi, come già detto, la conoscenza profonda del territorio porta a registrare eventi meteo verificatisi consequenzialmente ad altri, ponendo aspettative di ripetitività in situazioni che presentano le analogie osservate nel passato.
Com'è la sua giornata tipo di lavoro?
Premettendo che si lavora sette giorni su sette perché i telegiornali non hanno pause (giorno di Natale, Pasqua, Capodanno ecc. compresi), e che copriamo un'informazione televisiva che va dalle 6,30 del mattino con "Prima Pagina del TG5" e si conclude alle 20,30 col TG5 della sera, la mia giornata lavorativa si divide in due turni; o inizio alle 6,30 e finisco alle 15, oppure inizio alle 11 e finisco alle 19, e in tal caso ho le registrazioni e le dirette del pomeriggio. Quindi, o mi alzo alle 5,30 per essere in studio alle 6,30 a preparare i contenuti delle dirette del mattino, sia Tv che Radio, a preparare i pezzi da inviare ai giornalisti per i servizi meteo, a scrivere gli articoli per Meteo.it e per le altre testate sopra citate, e via dicendo, oppure inizio alle 11 con la preparazione delle dirette pomeridiane e serali, anche con Studio Aperto e TG4; talvolta ci vengono chieste dirette impreviste in caso di eventi atmosferici estremi inserite nel TG5 o in Matrix.
Per il futuro ha qualche progetto legato al meteo, oppure extra meteo, così creiamo l'attesa in molti dei nostri lettori che la seguono al Tg5?
Sono già molto soddisfatta di trovarmi dove sono, e di potermi perfezionare e migliorare. Certo un sogno nel cassetto potrebbe essere un programma da condurre tutto mio, magari legato ai viaggi o allo sport, quelle che sono le mie passioni.
Lei è appunto una grande sportiva: per rimanere in forma basta correre e andare in bici oppure ci si deve disciplinare a tavola? C'è qualche prelibatezza, magari della sua terra d'origine, alla quale spesso è costretta a rinunciare?
Per mantenere la forma fisica la mia alimentazione sobria aiuta molto. E' nella mia natura non eccedere mai, pur apprezzando tutto tranne i dolci che non mangio mai perché non mi piacciono.
Se qualche volta capita di non rispettare le mie abitudini i 10 chilometri di corsa o i 60 chilometri in bicicletta provvedono immediatamente a bruciare gli eccessi. Per quanto riguarda invece la cucina premetto che sono più portata ad ... assaggiare che a cucinare. I piatti della mia terra che più amo sono la bagna cauda, che però è affrontabile una o due volte l'anno, mentre l'altro piatto è il nostro fritto misto piemontese, che con la sua caratteristica di mescolare il dolce col salato lo rende una specialità unica e poco nota. E non posso non menzionare il risotto al Barolo, piatto preferito di mio padre.
Stefania siamo al termine dell'intervista e a questo punto sono solito chiedere se c'è una domanda che l'intervistato avrebbe gradito ricevere.
Sì, tornando alle previsioni meteorologiche c'è un personaggio la cui storia mi ha molto colpito sin dal mio arrivo in questo ambiente professionale: l'Ammiraglio inglese FitzRoy. Di fatto lo si può considerare il precursore e inventore della meteorologia, incompreso e deriso ai suoi tempi, sino alla sua tragica fine. Geniale nelle sue intuizioni, ma frenato dall'assoluta mancanza di mezzi.
Una figura tragica che mi è rimasta nel cuore.
Vorrei infine aggiungere un'ultima riflessione.
Lavorare nel mondo delle previsioni mi aiuta a rammentare che il sole torna sempre, che anche dopo i periodi di maltempo più o meno lunghi e tribolati torna sempre il sereno. Quindi un messaggio filosofico a cui attingere affrontando la vita quotidiana.stefania-andriola-pubblicita

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