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LA COMETA OFFUSCATA

4d98d57c0c0077d55154b1bf5d56aef0-009-kUDE-U43130589106845VVE-593x443Corriere-Web-NazionaleCi stiamo preparando ad un Natale scolorito, offuscato dalle ombre di orrori inenarrabili, e anemizzato dalla paura. Il terrorismo islamico con le sue atrocità, non potendo colpire tutto il mondo occidentale fisicamente, è riuscito a farlo però psicologicamente. Se togliere la sicurezza e la serenità, e instaurare il dubbio, era l'obiettivo prioritario delle bombe umane dell' Isis, esso è stato centrato con un'efficacia disarmante. Quanto impiegheremo a riacquisire le nostre certezze e la nostra pace nelle loro massime espressioni? Per quanto tempo invece continueremo a sentirci sotto tiro, noi, i nostri cari, il nostro lavoro, i nostri interessi, il nostro futuro? Impossibile dare una risposta, ma tutto fa presagire che le tensioni permarranno, e a lungo; che la frequentazione dei luoghi e dei mezzi pubblici non avverrà più senza patemi d'animo. C'è la sensazione che qualcosa si sia rotto per sempre nella nostra naturalezza di vivere. Come siamo arrivati a ciò? Il mondo occidentale non è scevro di colpe. Se il terrorismo islamico è responsabile di barbarie inaudite, da anni esiste una barbarie "consentita": le responsabilità dell'Occidente sono pesanti e innegabili. Prima il colonialismo, con l'umiliazione di una grande civiltà, poi il prolungato appoggio a dittatori seguito più recentemente da interventi militari che non hanno solo rovesciato i tiranni, ma hanno smantellato gli Stati che si pretendeva di liberare generando anarchia e frammentazione politico-territoriale; l'integrazione solo apparente di comunità di vecchia e nuova immigrazione in realtà discriminate e ghettizzate economicamente e socialmente. Determinante sarebbe ora tentare una soluzione diplomatica per placare questo avvitamento di violenze. Se non sarà possibile, se ci si incanalerà in uno scontro ad oltranza, altre lugubri pagine di storia si susseguiranno a quelle appena vissute.
Come al solito sarà la politica economica mondiale a prevalere su falchi e colombe, su buonisti ed interventisti. Se vogliamo spezzare una spirale che minaccia di travolgerci tutti e ridurci tutti a un più basso livello di umanità e di civiltà, ci sarà molto lavoro da fare. Per noi e per loro. Ma ciascuno dovrà avere il coraggio di partire dal riconoscimento delle proprie colpe, delle proprie responsabilità.
Auguriamoci, per il bene delle generazioni future, affinché queste ultime possano godere di situazioni di pace ed armonie non solo natalizie, che possa verificarsi un miracolo di pace; che la cometa natalizia torni ad apparirci luminosa.

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