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Antonia Cinquegrana: un approccio specialistico alla cura dei cocainomani

 

Antonia CinquegranaNegli ultimi anni si è sentito sempre più spesso parlare di cocaina, sostanza emergente e al centro del problema del consumo e delle tossicodipendenze: se da un lato è cresciuto il numero di persone che hanno fatto uso di cocaina almeno una volta nella vita, dall'altro si è esteso anche il fenomeno della dipendenza patologica da questa sostanza. Incontriamo la dottoressa Antonia Cinquegrana, Responsabile del Centro Clinico Cocainomani di Brescia, ad oggi il primo Centro italiano che si occupa specificatamente di cocainomani socialmente inseriti.
"I Ser.T. - Servizi Territoriali per le Dipendenze – sono nati negli anni '80 per rispondere alla grave epidemia di eroina e sono stati quindi strutturati sulla base di quella tipologia di pazienti, persone socialmente emarginate con stili di vita alternativi o illegali. Negli anni '90 è esploso l'uso massiccio di cocaina, una sostanza apparentemente maneggevole, che impiega tempi anche lunghi prima di creare problemi gravi, anche se poi ovviamente li dà, e che può essere compatibile anche per anni con le attività della vita di tutti i giorni, quindi con lavoro, famiglia, studio .... Nella maggior parte dei casi chi usa cocaina non è un emarginato o uno che vive di espedienti, per lo più si tratta di persone "normali" con un lavoro, una famiglia, una rete sociale ma che, a causa della sostanza, sono a rischio di mettere in forse tutta questa "normalità". Questa tipologia di paziente è stata quindi definita cocainomane socialmente inserito, una persona molto differente da chi fa uso di eroina e che, proprio perché non si sente simile all'immagine stereotipata del tossicodipendente, difficilmente accede a un servizio tradizionalmente connotato per pazienti eroinomani. E' tuttavia da sottolineare che nella nostra società occidentale è nettamente superiore il numero di persone che consumano cocaina rispetto a quanti utilizzano eroina" spiega.
Nel 2008 i Ser.T. a livello nazionale hanno seguito 174.409 pazienti, di cui oltre il 70% per dipendenza da eroina e il 16% per dipendenza da cocaina. Nello stesso anno, nei Ser.T. bresciani la percentuale dei soggetti cocainomani è stata invece del 36 %. Questo non significa che a Brescia ci siano più cocainomani che nel resto del Paese: l'uso di cocaina è sovrapponibile in tutto il Nord Italia; ciò che caratterizza Brescia è l'elevato numero di pazienti cocainomani che si rivolgono al Ser.T. e questo perché la peculiarità bresciana è di offrire un servizio specialistico dedicato ai cocainomani socialmente inseriti.
"Per specializzarsi nel trattamento di questa tipologia di pazienti è necessario possedere già una buona esperienza di base nell'ambito delle dipendenze patologiche. Partendo da questo bagaglio esperienziale è poi necessario proporre programmi psicosociali adeguati, quali la psicoterapia o il counselling. Non è possibile invece ricorrere ad un trattamento farmacologico specifico, dato che per la cura del cocainismo non esistono ad oggi farmaci efficaci. All'inizio, quando non si ha molta esperienza di lavoro con questi pazienti, è facile perderli: è quello che succedeva a me e al mio gruppo quando 15 anni fa abbiamo iniziato a trattare questi pazienti. L'errore era quello di proporre programmi simili a quelli che usavamo per gli eroinomani e spesso perdevamo il paziente nell'arco di breve tempo. Saper mantenere il paziente all'interno del programma terapeutico è la cartina al tornasole che ci fa dire se stiamo andando nella giusta direzione ed è stato così che siamo riusciti a costruire e sperimentare programmi terapeutici ad hoc" racconta.
Da queste prime esperienze è nato nel 2004 il progetto sperimentale N.I.Co.D.E.Mo, Nuova Iniziativa per CocainoDipendenti di Entità Moderata. Il progetto è stato la prima esperienza consolidata a livello italiano dedicata a questi pazienti e per la sua caratteristica è stato inserito nel Progetto Nazionale Cocaina. Dall'inizio del 2010, questa esperienza specialistica ha dato vita ad un servizio a sé, il Centro Clinico Cocainomani, che è costruito specificatamente sulle esigenze dei pazienti socialmente inseriti; tra le principali caratteristiche va segnalato il fatto che è favorita e sostenuta la possibilità che le persone possono richiedere una cura in anonimato; inoltre si è esteso l'accesso al servizio in fasce serali, in quanto la quasi totalità di questi pazienti ha impegni di lavoro, ma soprattutto il lavoro dei professionisti del Centro si caratterizza per la flessibilità con cui costruiscono programmi terapeutici personalizzati sulle esigenze del singolo paziente.
Ma non sempre una persona che fa uso di cocaina è in grado di richiedere un aiuto con facilità : abbiamo chiesto perciò alla dottoressa Cinquegrana quando un cocainomane si rivolge al Centro Clinico. "Una persona che fa uso di cocaina continua a usare questa sostanza finché questa non gli crea problemi. Chi si rivolge a noi, e lo fa spontaneamente, a un certo punto scopre di avere un problema legato alla sostanza. Contrariamente a quanto si può pensare, difficilmente questo problema è legato alla salute. I motivi possono essere molto diversi: la moglie (i nostri pazienti sono per lo più uomini) è magari sul punto di abbandonarlo, il lavoro va male,ci possono essere debiti, oppure sono in atto situazioni di cambiamento, che non necessariamente sono negative, un esempio per tutti, la nascita di un figlio. Per anni, pur usando cocaina, il paziente è riuscito a vivere la propria vita, poi giunge un momento in cui questo equilibrio si incrina e si rende conto che la cocaina gli crea problemi. Quasi sempre prima di venire al Centro Clinico queste persone hanno fatto auto-tentativi di smettere o di ridurre fortemente, ma è solo quando capiscono di avere perso il controllo, che si rivolgono a noi".
Quali le cure proposte? Spiega la dottoressa Cinquegrana "come ho già detto prima, a differenza di altri tipi di dipendenze, per la cura del cocainismo non esiste alcuna componente farmacologia che possa supportare la fase di disintossicazione. Si propone un lavoro psico-sociale di psicoterapia/counselling. Una psicoterapia classica, per altri motivi, può durare anche 3-4 anni. Nel nostro trattamento il fulcro è sull'uso di cocaina: si parla di voglia, di situazioni che la stimolano, dell'esistenza di vicinanze pericolose, ... il paziente deve imparare alcune tecniche per fronteggiare la voglia e l'uso. Quando il paziente raggiunge un'astensione totale dalla cocaina per almeno 6 mesi, la prognosi è buona; dopo 1 anno, è ottima. Naturalmente poi ogni caso varia a seconda della situazione della persona. Queste tempistiche sono sufficienti per persone che hanno vissuto socialmente intergrate nel mondo e hanno capacità di relazione. I loro problemi sono legati alla cocaina e una volta eliminata questa, avendo conservato una propria rete di sostegno psico sociale, recuperano rapidamente le capacità".
I pazienti del Centro Clinico provengono nella maggior parte dei casi dalla provincia di Brescia, ma non solo; infatti un certo numero proviene da altre provincie della Lombardia. Nella fase iniziale, la terapia richiede un impegno di 1-2 volte alla settimana, per poi ridursi solitamente a 1 volta. Se necessario possono essere coinvolti anche i familiari e conclude la dottoressa "in molto casi il familiare è una risorsa, che viene coinvolta per facilitare il percorso di cura del paziente; quando però lo stesso familiare ha bisogno di sostegno, si deve poter cercare di aiutare anche lui".

IL CENTRO CLINICO COCAINOMANI
Il Centro Clinico Cocainomani è una struttura dedicata alla cura dei cocainomani socialmente inseriti. Sono definiti cocainomani socialmente inseriti i pazienti che:
- assumono cocaina esclusivamente per via inalatoria;
- non usano e non hanno mai usato eroina;
- non presentano obblighi legali al momento dell'accesso al centro;
- non hanno particolare difficoltà legate all'ambito lavorativo e/o abitativo.
Contatti: Via Lamarmora 56 – Brescia; tel.: 030 3839632 - fax: 030 3839934 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ANTONIA CINQUEGRANA
Laureata in medicina e chirurgia, specializzata in medicina interna e psicoterapeuta, Antonia Cinquegrana si occupa da 25 anni della cura delle dipendenze patologiche. Ha diretto il Ser.T. 1/Brescia - Dipartimento Dipendenze - ASL della Provincia di Brescia ed è oggi Responsabile del Centro Clinico Cocainomani di Brescia. Ha scritto, con Tiziana Bussola, il libro 'Cocaina: da piacere a patologia', pubblicato da FrancoAngeli nel 2007, in cui viene presentata l'esperienza legata al progetto N.I.Co.D.E.Mo - svolto presso il Ser.T. di Brescia e rivolto a 100 pazienti cocainomani "inseriti socialmente".

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