AL PONCHIELLI, MACBETH ALLO SPECCHIO NELLA LEZIONE DI GELMETTI
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- Scritto da Marco Morelli
A Cremona, quando credevamo di aver già applaudito il meglio della stagione, la bacchetta visionaria di Gianluigi Gelmetti, alla testa dell'orchestra I Pomeriggi Musicali, incontrava l'ombra tragica di Macbeth. E con mano sapiente scatenava dal fondo di quelle pagine le furie di un autentico turbine di passioni. La solitudine dell'uomo di potere, l'ambizione appesa all'arcana parola di una profezia per la quale si vive e si uccide, si ama e si tradisce. Nella spoglia quanto efficace regia di Elena Barbalich che si avvaleva dei magnifici costumi di Tommaso Lagattolla, la notte nella brughiera scozzese era un velo oscuro da cui occhieggiavano lampi di luce di uno specchio infranto. Lampi di coscienza, a ricordare che a se stessi non si sfugge. Angelo Veccia ha accompagnato il pubblico nelle stanze più intime del suo personaggio: e lo ha fatto con l'autorità dei grandi. Accanto, non meno svettante, spiccava la Lady Macbeth di Silvia dalla Benetta, leziosa ed aspra come conviene, insinuatrice, davvero spiritata nella scena della pazzia. Ottimo anche il Banco di Alexey Birkus; come sempre efficace il coro, istruito da Diego Maccagnola.