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L'ORA DEI CAMALEONTI

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Scorre allegramente la sabbia della clessidra che scandisce l'avvicinamento dell'evento che appassiona di più gli italiani dopo Sanremo e i Mondiali di calcio: le elezioni politiche. Gli architetti in tempi da record hanno approntato ad hoc i nuovi studi fiammanti delle emittenti televisive che ospiteranno per settimane l'avvicendarsi di illustri ospiti, da trent'anni stucchevolmente sempre quelli, con rare e spesso poco edificanti eccezioni. Parimenti radio, giornali e social di ogni tipo hanno moltiplicato gli opportuni spazi in cui incanalare i quotidiani aggiornamenti sull'ebollizione della pentola. Ormai i canovacci sono ampiamente collaudati con gratificanti indici di ascolto. Chiunque per otto settimane potrà seguire il Grande Fratello della politica italiana, amplificato e non criptato, dei cui protagonisti già tutto sappiamo, e dei quali il popolo utente attende solo il destreggiarsi in diretta di volta in volta coi relativi riscontri di gradimento. Il circo equestre in grado di far assurgere dall'oggi al domani persone dal curriculum vuoto a prestigiose cariche politiche della Repubblica è già in pieno fermento. D'altronde quale occasione più ghiotta per assicurarsi stipendi da favola, pensioni e vitalizi, grazie ad una legge elettorale creata ad hoc dai propri protagonisti per garantire non una governabilità, ma il mantenimento del proprio scranno grazie a criteri che prevedono per i non eletti ripescaggi, riammissioni proporzionali, ecc.? E poi, se ci si accorgesse di non essere cascati dalla parte dei vincitori, c'è sempre l'escamotage del cambio di maglia, in barba al mandato ricevuto dai propri elettori; i voltagabbana, spontanei o a pagamento, sono quanto mai ambiti. Gli ultimi episodi legati alla caduta del governo Draghi non fanno altro che confermare che i luoghi comuni e le battute sarcastiche riguardanti l'opportunismo in cui sguazza il mondo politico sono amaramente giustificati. Insomma, come ogni volta, ad ogni elezione, si spera nel miracolo che spunti dal nulla un candidato autorevole, moderato, interessato solo al bene della gente, che faccia tornare la voglia di andare a votare.

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